giovedì 29 agosto 2013

30-15 Intermittent Fitness Test

Cari appassionati di pallamano, in questo periodo di "preparazione atletica", anche se non sono molto daccordo con questo termine, mi sembrava opportuno mostrare un video sui test effettuati con la Lazio pallamano pochi giorni fa.

Il test é il 30-15 IFT e credo sia un dei test piú adatti per valutare le capacitá aerobiche del giocatore di pallamano. Si basa su un beep sonoro che scandisce l'inizio e la fine di ogni step, oltre che l'andatura di corsa. Se volete maggiori dettagli potete cliccare su questo link o visitare direttamente il blog dell'inventore del Test, Martin Buchheit

In ogni caso non esitate a contattarmi se avete curiositá a riguardo


A presto

Ciao


domenica 11 agosto 2013

Il modello di prestazione: qual é la vera performance del giocatore di pallamano?

Cari appassionati di pallamano. Oggi parliamo di un argomento che dovrebbe essere alla base del processo di allenamento di ogni sport: il modello di prestazione.

Per quanto riguarda la pallamano, sono stati fatti molti studi riguardanti l'analisi di quello che realmente fa il giocatore durante la partita, ma uno dei piú recenti é quello di un gruppo di ricercatori portoghesi pubblicato nel Dicembre 2012 su l'importante rivista scientifica (Journal of Strength and Conitioning Research).

In questa ricerca sono state analizzate 10 partite del campionato portoghese di prima divisione, rilevando le frequenze cardiache dei giocatori, e visionando successivamente i filmati per effettuare una "Time-motion analysis". I movimenti dei giocatori sono stati suddivisi in 8 categorie:

 - fermo o in leggero movimento
 - camminata
 - corsa leggera
 - corsa veloce
 - sprint
 - movimenti all'indietro
 - movimenti laterali di media intensitá
 - movimenti laterali di alta intensitá

I risultati sono stati molto interessanti! Tra tutti vi segnalo che la distanza media percorsa durante l'intera partita é stata di 4370m, che il tempo medio intercorso tra una azione motoria e l'altra è stato di 5,6 secondi. Inoltre é stato visto che l'azione motoria ad alta intensitá piú utilizzata dai giocatori é la frenata seguita dal cambio di direzione e che il tempo passato dai giocatori ad eseguire azioni ad alta intensitá, decresce nel secondo tempo delle partite.

Anche la frequenza cardiaca dei giocatori é diminuita in media nel secondo tempo rispetto al primo. In generale il valore medio della frequenza cardiaca dei giocatori é stato l'82% della frequenza cardiaca massima.

Riflettendo sui risultati di questo studio, si capisce che le informazioni ottenute possono essere tramutate subito in strumenti per pianificare gli allenamenti. Se voglio fare un lavoro di interval training, non posso non tenere in considerazione il fatto che durante la partita, un giocatore in media cambia attivitá ogni 5,6 secondi. Se ho a disposizione un cardiofrequenzimetro durante l'allenamento, posso capire come é stato il carico interno di quel giocatore rispetto a quello che poi fa in partita. L'alta incidenza di frenate e cambi di direzioni nella pallamano ci dovrebbe suggerire che l'allenamento, in particolare degli arti inferiori, in regime di contrazione eccentrica, deve essere presente nella pianificazione settimanale del processo di allenamento.
Come diceve un mio professore di Coverciano durante il corso per preparatori atletici professionisti, "a volte si pensa solo ad accellerare, ma é molto importante anche saper decelerare nella giusta maniera"

Nell'articolo sopra citato ci sono molti altri risultati interessanti che non ho riportato solo per brevitá, ma se volete il testo completo non esitate a contattarmi in privato.

 - Póvoas, S.C.A., Seabra, A.F.T., Ascensão, A.A.M.R., Magalhães, J., Soares, J.M.C., Rebelo, A.N.C.C. (2012) Physical and physiological demands of elite team handball. Journal of Strength and Conditioning Research, 26(12), 3365.


Spero di aver dato delle informazioni utili.

Aspetto i vostri commenti.

Ciao

venerdì 2 agosto 2013

Pallamano e CrossFit

Cari appassionati di pallamano, in seguito alla grossa espansione del CrossFit nelle nostre palestre, all'utilizzazione di questo metodo di allenamento anche per squadre di giochi sportivi, ho deciso di esporre il mio parere a riguardo, nella speranza di avere i vostri commenti su questa spinosa questione.

Il CrossFit è una metodica di allenamento proveniente dagli Stati Uniti, pensata per forgiare i Marines con allenamenti durissimi, caratterizzati dall'assenza o quasi di recupero. Infatti il concetto che sta alla base del CrossFit, è l'alta intensità e l'assenza di recupero. Guardando anche sul sito ufficiale CrossFit (http://www.crossfit.com/) si nota che un'altra peculiarità di questa disciplina, è la varietà dell'allenamento: ogni giorno cambiano gli esercizi, le ripetizioni, le serie...insomma, tutta la struttura dell'allenamento. Esercizi base del CrossFit sono quelli classici della pesistica (squat, strappo, slancio, ecc...), gli esercizi a corpo libero (piegamenti, trazioni alla sbarra, burpees, ecc...) e gli esercizi con l'ausilio di kettlebell e palle medicinali. In acluni allenamenti sono presenti anche parti di corsa, vogatore o nuoto.

Una volta elencate le caratteristiche generali del CrossFit, passiamo a fare qualche riflessione sulla possibile applicazione di questo nell'allenamento di pallamano. Intanto pensiamo alla definizione di allenamento:

"L’allenamento sportivo è un processo pedagogico- educativo complesso, che si completa con l’organizzazione sistematica dell’esercizio fisico, ripetuto in quantità e con intensità tali da produrre carichi progressivamente crescenti, che stimolino i processi fisiologici di supercompensazione dell’organismo e favoriscano l’incremento delle capacità fisiche, psichiche, tecniche e tattiche dell’atleta, al fine di consolidarne ed esaltarne il rendimento in competizione."

Pasquale Bellotti

Già da questa definizione si capisce quanto il CrossFit, in alcuni suoi aspetti, non rispecchi i principi cardine dell'allenamento che io applico quotidianamente sul campo di pallamano. Seconde me il fatto di eseguire ogni giorno un allenamento completamente differente da quello di ieri e da quello che sarà domani, va contro a questa definizione che prevede il progressivo incremento dei carichi con un "organizzazione sistematica".

Se poi guardiamo al modello di prestazione della pallamano, vediamo come le fasi di recupero siano molto importanti. Uno degli obiettivi dell'allenamento dovrebbe essere l'ottimizzazione di queste fasi di recupero, per preparare al meglio il giocatore alla successiva fase ad alta intensità. Il CrossFit, non prevedendo fasi di recupero, secondo me non "insegna" al giocatore a gestire le proprie energie. Insomma, lo vedo molto "aspecifico".

Riguardo al concetto di recupero, trovo molto interessante il metodo "Tabata", usato spesso nel CrossFit. Questo metodo prevede serie da 4 o 8' di 4 esercizi ripetuti secondo lo schema 20'' di esercizio 10'' di recupero. Eseguendo esercizi con questa metodologia, si va in contro molto di più a quello che poi sarà il modello di prestazione del pallamanista.

Passiamo ora alle note positive. Personalmente adoro la maggior parte degli esercizi utilizzati nel CrossFit: piegamenti, trazioni, balzi, kettlebell, bilancieri, ecc... credo che siano tutti mezzi di allenamento ottimi per lo sviluppo della forza nel giocatore di pallamano. Questi mezzi, permettono la somministrazione di esercizi per la pallamano che consentano "libertà di movimento" al giocatore, risultando cosi altamente specifici per questo sport.

Per concludere questo post, ci tengo a precisare che, non essendoci ancora studi scientifici in merito al CrossFit e ai suoi reali effetti, tutto quello che ho dichiarato in precedenza, è frutto della mia personale esperienza. Mi piacerebbe avere i vostri pareri.

A presto

Ciao